Quando si parla di compensi agli amministratori, il principio di cassa allargato gioca un ruolo fondamentale nella determinazione della deducibilità fiscale in capo alla società. Vediamo insieme come si applica questo principio e quali implicazioni ha per amministratori e aziende.
Per consentire la deduzione fiscale del compenso erogato all’amministratore, è necessario che il pagamento avvenga materialmente entro l’anno di riferimento. È importante sottolineare che questa norma si applica esclusivamente ai compensi, mentre i contributi previdenziali associati rimangono deducibili secondo il principio di competenza.
Amministratore con reddito assimilato al lavoro dipendente:
In questo caso, la deducibilità del compenso segue il principio di cassa allargato. Ad esempio, un compenso erogato nel 2024 sarà deducibile se il pagamento avviene entro il 12 gennaio 2025.
Amministratore con Partita IVA:
Qui si applica il principio di cassa stretto. Di conseguenza, un compenso pagato nel 2025 (anche se entro il 12 gennaio) sarà deducibile solo nell’anno fiscale 2025, poiché per il professionista tale reddito diventa imponibile nello stesso anno.
Nel caso di compensi registrati civilmente nel bilancio 2024 ma pagati nel 2025, sarà necessario effettuare una variazione in aumento nel modello Unico 2025. Questo comporta la rilevazione della fiscalità differita per allineare i valori contabili e fiscali.
Il principio di cassa allargato richiede attenzione e precisione nella gestione dei compensi agli amministratori. Affidarsi a un consulente del lavoro esperto è essenziale per rispettare le normative fiscali e ottimizzare la gestione contabile e fiscale della società.
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